domenica 11 settembre 2022

Recensione: It ends with us - Siamo noi a dire basta di Colleen Hoover

Buongiorno a tutti! Oggi inauguro la prima recensione del blog con un libro che purtroppo non credo la meriti, nonostante sia diventato un fenomeno di TikTok nell'ultimo anno -d'altronde non c'è da fidarsi dei social.

Titolo: It ends with us - Siamo noi a dire basta
Autrice: Colleen Hoover
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 1 marzo 2022
Prezzo: 15,90€
336 pagine

UN CASO EDITORIALE INTERNAZIONALE NATO DAL PASSAPAROLA. UNA STORIA UNICA E COMMOVENTE, IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE.
Amare significa perdonare a ogni costo?
È una sera come tante nella città di Boston e su un tetto, dodici piani sopra la strada, Lily Bloom sta fissando il cielo limpido e sconfinato. Per lei quella non è una sera come tante. Poche ore prima, ha partecipato al funerale del padre, un uomo che non ha mai rispettato, che le ha strappato l'infanzia e Atlas, il suo primo amore. Mentre cerca di dimenticare quella giornata tremenda, viene distratta dall'arrivo di Ryle Kincaid, un affascinante neurochirurgo totalmente concentrato sulla carriera e sull'evitare qualunque relazione. Eppure, nei mesi successivi, Ryle sembra non riuscire a stare lontano da Lily e alla fine cede ai sentimenti e all'attrazione che prova per lei. Dopo una vita non sempre facile, la ragazza ha tutto quello che desidera: il negozio di fiori che ha sempre sognato di aprire e un fidanzato che la ama. Tuttavia, qualcosa non torna: Ryle a volte è scostante e inizia a mostrare un lato pericoloso, in particolare quando Lily rincontra per caso Atlas. Pur non sentendosi al sicuro con Ryle, Lily si rende conto in fretta che lasciare chi ci fa del male non è mai semplice. Troverà allora il coraggio di dire basta?
Dopo essere divenuto un caso editoriale mondiale grazie al passaparola su Tik Tok, è finalmente disponibile in Italia It Ends With Us - Siamo noi a dire basta, il romanzo bestseller di Colleen Hoover, da mesi nella classifica del New York Times e in corso di pubblicazione in 29 Paesi. Grandissimo successo in libreria, questa storia toccante e commovente diventerà presto anche un film.


     Che dire, da dove cominciare? Se avete un account TikTok, che ormai sta diventando il social del momento, non potete non aver sentito parlare di questo libro. It Ends With Us è diventato un fenomeno editoriale, purtroppo, mi tocca dirlo, senza un reale motivo. La storia è una serie di cliché, personaggi insensati o senza un vero scopo, stereotipi sociali e avvenimenti quantomeno banali. Ma andiamo con ordine.
     Il libro si apre sulla terrazza di un palazzo di Boston, in un giorno molto drammatico per la nostra protagonista e narratrice, Lily: quello del funerale di suo padre. La ragazza però non sembra triste come ci si potrebbe aspettare, viene infatti rivelato che suo padre era un uomo violento che picchiava la moglie, che aveva smesso solo dopo la diagnosi di cancro, essendo troppo debole a causa della malattia fatale. Lily, non si capisce bene il perché, continua a rivolgersi ai lettori direttamente, come sto facendo io adesso a voi. Non c'è un motivo vero e proprio per questa scelta stilistica, se non, secondo me, quello di rendere più simpatica la protagonista, magari anche avvicinarci a lei, visto che come ogni altro personaggio di questo libro è vuoto, poco caratterizzato e in apparenza incapace di ragionamento logico.
     Galeotta sarà la terrazza, infatti qui Lily incontra lo scimmione che diventerà il suo interesse romantico (uno dei due). Ryle Kincaid, maschio alpha appena uscito dalla giungla, è tutto ciò che ci si potrebbe aspettare: irascibile, non vuole relazioni, prepotente ma bellissimo, insomma, semplicemente un qualsiasi ragazzo dei libri rosa da due soldi.
Sa nascondere bene i suoi sentimenti. Strizzando le palpebre, stringe le labbra come una versione maschile della Monna Lisa. "Come ti chiami?" chiede. La sua voce mi vibra nello stomaco. Brutto segno. Le voci dovrebbero fermarsi alle orecchie, ma alcune - non molte, a dire il vero- mi attraversano i timpani, echeggiando in tutto il corpo. La sua è una di queste. Profonda, sicura di sé e vagamente simile al burro. Quando non gli rispondo, si riporta lo spinello alle labbra e dà un altro tiro.

     Tra parentesi, se qualcuno sa cos'è una voce come il burro, per favore me lo spieghi. Dopo questo poco banale incontro tra i due, Ryle e Lily decidono di vivere l'avventura di una notte che lei inizialmente non voleva, ma ovviamente a cui cede essendosi innamorata in circa tre nanosecondi del nostro scimmione. Insomma, dai: è un chirurgo, lo ha conosciuto mentre in preda a una crisi di rabbia prendeva a calci una sedia e fumava erba. Niente di sospetto, che magari indica che si tratta di una persona profondamente instabile, no? Comunque, prima che i due possano vivere il magico momento, vengono interrotti dal telefono di lui, viene infatti richiamato in ospedale. Insomma, ha appena fumato marijuana, quindi è perfettamente in grado di operare. Non capisco se questa sia una svista dell'autrice o una scelta specifica, ma questo libro è pieno di insensatezze del genere.


     Lily torna a casa e decide di rileggere i suoi diari segreti. Elevata tecnica narrativa per farci vivere spezzoni del suo passato che, come ogni ragazza che si rispetti, è incentrato sul suo primo amore. Nonostante infatti lei abbia vissuto in prima persona le violenze del padre nei confronti della madre, il leit motiv dei diari è il suo amore per Atlas, un ragazzo senzatetto rifugiatosi nella baracca vicino casa sua -anche questo spiegherò poi perché insensato.
     Senza apparente motivo questi diari sono scritti in forma di lettera rivolta a Ellen, la famosa conduttrice statunitense. Il mio sospetto è che questo interesse per Ellen serva a caratterizzare un briciolo Lily e darle degli interessi, vista la sua vuotezza. Stiamo parlando di un personaggio che seguiamo per anni, e di cui non sappiamo niente, se non che ha i capelli rossi e un tatuaggio a forma di cuore, che è laureata in marketing e che sogna di aprire un negozio di fiori. Non ci sono descrizioni fisiche o caratteriali, non sappiamo quali siano i suoi interessi, se magari le piace fare sport, passeggiare, gli animali, chi sono i suoi amici, il resto della sua famiglia, la sua situazione a scuola... Niente di niente.

Cara Ellen, oggi ho visto la tua intervista con il candidato presidente Barack Obama. Ti emoziona intervistare persone che potrebbero guidare il Paese? Non mi intendo molto di politica, ma credo che non sarei divertente in una situazione così stressante. Cavolo, sono successe molte cose a entrambe. Tu hai appena intervistato un uomo che potrebbe essere il prossimo presidente, e io do da mangiare a un ragazzo senzatetto.

      La nostra eroina, impietosita dalla situazione di Atlas, decide infatti di invitarlo a casa sua per permettergli di mangiare, fare la doccia, guardare insieme Ellen e fare i biscotti mentre i suoi genitori sono al lavoro. Ovviamente i due si innamoreranno, ma se devo essere sincera la parentesi sul loro amore è forse la parte più piacevole e che ho apprezzato di più di tutto il libro. Atlas infatti si discosta dal nostro scimmione Ryle, essendo un ragazzo molto più dolce e premuroso. Forse l'unica cosa salvabile di questo libro è proprio la parte dedicata a lui. Peccato che sia solo un piccolo numero di pagine in un'opera molto, molto più lunga.
     Anche la situazione stessa di Atlas non fa che porre domande a cui non troveremo risposta. Viene infatti detto che è stato cacciato di casa dal fidanzato della madre, che non ha un posto dove andare perché maggiorenne e che quindi vive nella capanna vicino alla casa di Lily, senza cibo, acqua o elettricità. E questo ha senso, non fosse che alla fine delle lettere viene rivelato che Atlas andrà a vivere a Boston da uno zio, che decide di ospitarlo. E questo apre una serie di domande: perché non ci è andato prima? Perché il resto della sua famiglia non si è interessato a lui, visto che ce l'ha? Come ha fatto a contattare lo zio e soprattutto perché in quel momento e non, magari, quando è diventato senzatetto? Sono tutte domande che non avranno risposta, se non: è stata la scusa dell'autrice per fare sparire Atlas e creare dramma.
     Tornando al presente, sono passati sei mesi e Lily ha finalmente trovato il coraggio di mollare il lavoro e aprire un negozio di fiori, inoltre sua madre si è trasferita a Boston per starle vicino. Parliamo ora della madre. Ignoreremo il fatto che finisce più volte in ospedale, e una volta anche Lily, per mano del marito, senza che nessun medico capisca che è vittima di violenza. Ignoreremo il fatto che l'esistenza del suo personaggio non ha senso, se non appunto come vittima, in quanto non appare se non nelle scene in cui subisce abusi e poi nel finale del libro. Ma proprio non riesco a ignorare il fatto che viene più volte detto che lei non può lasciare il marito per svariati motivi che in realtà non esistono.
     Non fraintendetemi, capisco assolutamente che sono tantissime le vittime di violenza impossibilitate a lasciare per qualche motivo la loro situazione. A loro va tutta la mia simpatia e non mi permetterei mai di giudicarle, come d'altronde fa Lily con la madre. Questa donna, però, non è una di loro: viene detto che non lascia il marito per motivi economici che in realtà non ci sono. Viene ribadito più volte che lavora, fa infatti l'insegnante, ha abbastanza soldi da mollare tutto e andare a vivere a Boston solo per stare più vicina alla figlia. Perché allora non molla tutto per scappare dal marito? Ricordiamo poi che finisce più volte in ospedale con chiari segni di violenza, quindi se scappasse potrebbe accedere ai rifugi per le vittime di violenza o, perlomeno, otterrebbe la custodia di Lily in caso di divorzio e sicuramente vista la situazione il padre verrebbe costretto a pagarle gli alimenti. Ma anche se non fosse così, questa donna non ha una famiglia a cui chiedere appoggio al di fuori del marito? Amici? Dei colleghi? Tutte queste domande non avranno, ahimè, risposta.
     Comunque, Lily neanche apre il negozio che entra questa donna, Alyssa, incuriosita dal cartello "cercasi personale".

"Non ho ancora iniziato le assunzioni." Abbraccio la stanza con un gesto. "Voglio aprire un negozio di fiori, ma mi serviranno almeno due mesi." So che non dovrei avere preconcetti, ma non ha l'aria di una tipa che si accontenterebbe del salario minimo. Probabilmente la sua borsetta di Hermès costa più del locale. Si illumina. "Davvero? Vado matta per i fiori!" Gira su se stessa. "Questo posto ha un enorme potenziale. Di che colore vuoi tinteggiarlo?" [...] "Non mi spaccerò per un architetto d'interni, ma il design è la mia passione più grande. Se ti serve aiuto, lo faccio gratis." "Lavoreresti senza compenso?" "Sì. In realtà non ho bisogno di un lavoro. Ho visto il cartello e ho pensato: Di cosa diavolo si tratta? Ma ogni tanto mi annoio. Sarei felice di aiutarti con qualunque cosa. Pulire, arredare, scegliere i colori delle vernici. Sono una fanatica di Pinterest."

     Insomma, anche Alyssa si rivela essere un personaggio dello spessore di un foglio di carta. Ovviamente non sapremo altro di lei, se non che, sorpresa sorpresa, è la sorella di Ryle. Lo so, incredibile! In fondo lui e Lily si dovevano pur rivedere, dopo sei mesi. Ovviamente la nostra laureata in economia non ha idea di cosa fare del suo negozio, se non quella di "sfondare". Si diceva fossero numerosi i suoi talenti, in effetti. Decide quindi di renderlo completamente diverso dagli altri, scuro, sinistro, che celebra la morte, audace. Le persone faranno la fila per buttare i soldi, ovviamente.
     Ricordiamoci che il fulcro del romanzo è la storia d'amore tra Lily e lo scimmione, ma descriverla non vi farebbe capire il livello di nonsense dei protagonisti, quindi vi riporterò un breve spezzone. E vi anticipo anche che da ora in poi questa recensione conterrà spoiler.

"Ryle!" esclamo, aggrappandomi al suo collo per paura di cadere. "Mettimi giù!" Ha una mano sotto le mie gambe e una dietro la mia schiena. "La tengo in prestito per una notte", dice a Devin. "È un problema?"

     Piccola parentesi, Devin è un ex collega gay di Lily, stereotipato al massimo e profondamente inutile come il resto dei personaggi, che non vedremo più. Ryle, sottolineo, non voleva avere relazioni o cose serie prima di Lily, ma incredibilmente lei è così speciale da fargli cambiare idea. Assurdo, vero? 
     I due in pochissimi mesi addirittura si sposano! Eccolo, l'uomo che non voleva impegni. Di questi mesi insieme noi non vediamo niente, se non un paio di avventure a letto anche fin troppo volgari. L'unico scopo di queste scenette è infatti dire quanto entrambi godano e siano bravi. Si tratta di scene random e senza ulteriore scopo, che rovinano il ritmo della narrazione e basta. Meglio, a questo punto, leggere un libro esplicitamente erotico, in cui sicuramente i rapporti sessuali si intrecciano meglio alla struttura della narrazione, o lasciare i dettagli all'immaginazione. Pensiero mio, non è questo che ha cambiato la mia opinione su It ends with us, ma secondo me non c'è niente di più sensuale delle cose che non vengono scritte, permettendoti di fantasticare.
     Ma non è tutto rose e fiori per i nostri piccioncini: Ryle non riesce a controllare la rabbia e in più di un'occasione diventa violento con Lily, spintonandola e addirittura spingendola dalle scale. Delle scuse banali e delle ferite sospette nessuno se ne accorge, essendo tutti i personaggi, ripeto, un branco di reietti con due neuroni. Se non... ovviamente, lui, Atlas. Lily e Ryle vanno a cena nel ristorante in cui lavora e di cui si scopre poi essere il proprietario e lui essendo l'unico intelligente capisce subito la situazione.

"Cos’è successo?" chiede. "Niente." Stringe gli occhi, ancora azzurro ghiaccio ma in qualche modo ardenti come fuoco. "Stai mentendo." Faccio un sorriso forzato. "È stato un incidente." Atlas ride, ma poi si rabbuia. "Lascialo." Lascialo? Santo cielo, pensa che sia qualcosa di completamente diverso. Avanzo, scrollando il capo. "Non è come credi. Non è andata così. Ryle è una brava persona." Inclina la testa, chinandosi leggermente. "Buffo. Parli come tua madre."

     Come potete voi stessi osservare, Lily, che ha sempre condannato la madre per non aver lasciato il padre, finisce più volte a giustificare Ryle. Perché? Perché, come viene spiegato dopo il secondo episodio di violenza, Ryle da bambino ha sparato al fratello, uccidendolo, e questo è un trauma non risolto che gli causa attacchi di rabbia. Ora, sono sicura che l'autrice abbia fatto numerosi studi sulla psiche umana per arrivare a questo punto, ma... ce n'era veramente bisogno? Questa trovata serve solo a giustificare Ryle, perché lui è diverso, non è cattivo, lui ama Lily, però ha problemi. Viene più volte ripetuta, infatti, questa convinzione che, cito testualmente, "non esistono persone cattive, ma solo persone che fanno cose cattive." Giustifichiamo così ogni persona stronza, violenta e pericolosa, ma chi sono io per contraddire un personaggio importante come Lily Bloom? Se questa frase si applica anche ai tiranni del calibro di Hitler e compagnia bella me lo spiegherà dopo. Lei non fa che giustificare Ryle, dicendo che non è cattivo, ma che ha un trauma, come se avere un passato tumultuoso fosse una scusa sufficiente per essere violento. Giustifichiamo allora tutti gli assassini, gli stupratori, i pedofili che hanno subito traumi?

So che Ryle è irascibile. L’ho visto la sera in cui ci siamo conosciuti, prima ancora che ci rivolgessimo la parola. L’ho visto quella terribile sera nella mia cucina. E quando ha trovato il numero di Atlas nella cover del telefono. Ma vedo anche la differenza tra lui e mio padre. Ryle è compassionevole. Fa cose che mio padre non avrebbe mai fatto. Dona agli enti di beneficenza, si prende cura degli altri, per lui vengo prima di ogni cosa. Mai e poi mai mi costringerebbe a parcheggiare sul vialetto per sistemare la sua auto in garage. Devo ricordarmi di tutto ciò. Ogni tanto la ragazzina dentro di me – la figlia di mio padre – è davvero cocciuta. Mi dice che non dovevo perdonarlo, che dovevo andarmene la prima volta. E ogni tanto credo a quella voce. Ma poi il lato di me che conosce Ryle ricorda che i matrimoni non sono perfetti.

     Lily non fa che questo, dire come è diverso da suo padre, che lei non sta facendo lo stesso errore di sua madre. E continuerà così fino all'ennesimo episodio di violenza, in cui Ryle la morde, le spacca letteralmente la testa e tenta di stuprarla in un attacco di gelosia nei confronti di Atlas. Lily ha infatti la grande colpa di aver conservato una calamita che Atlas le ha regalato da ragazzina e Ryle, essendo il gentiluomo che è, ha pensato bene di leggere anche i suoi diari segreti in cui lei ovviamente parla del loro amore.

 "Lasciami andare", supplico. "Per favore. Allontanati." Le sue braccia mi stringono in una morsa ferrea. Mi volta, ma ho gli occhi ancora chiusi. Ho troppa paura per guardarlo. Tenendomi per le spalle, mi spinge verso il letto. Tento di ribellarmi, ma invano. È troppo forte. È arrabbiato. È ferito. E non è Ryle. Quando la mia schiena tocca il letto, mi affretto a rannicchiarmi contro la testiera, cercando di mettere una distanza di sicurezza tra noi. "Perché è ancora qui, Lily?" La sua voce non è pacata come in cucina. Ora è furioso. "È in ogni cosa. La calamita sul frigo. Il diario nella scatola che ho trovato nell’armadio. Quel cazzo di tatuaggio che era la mia cazzo di parte preferita di te!" Sale sul letto. "Posso spiegarti." Le lacrime mi scorrono lungo le tempie e tra i capelli. "Sei fuori di te. Ti prego, non farmi del male, ti prego. Va’ via e, quando torni, ti spiego tutto."

     Lily, in un colpo di genio che non credevo possibile, decide di scappare, chiamando Atlas. Siccome nel profondo, infatti, sapeva che il nostro scimmione si sarebbe rivelato pericoloso, aveva imparato a memoria il suo numero. Ma Ryle è diverso, giusto? 
     In ospedale, i medici le danno una notizia inaspettata: è incinta. Si aprirà quindi una parte più statica del romanzo, in cui lei, avendo ormai allontanato Ryle, si prepara alla gravidanza e riflette sul futuro del suo matrimonio. Decide infine, e così si conclude in romanzo, di divorziare da Ryle, in modo da non rendere sua figlia una testimone di violenza come lei è stata per sua madre. Il fatto che decida di dividere la custodia della figlia con Ryle (che all'inizio ovviamente figli non ne voleva ma è entusiasta della gravidanza) va contro ogni ragionamento razionale, considerato che stiamo parlando di un uomo pericoloso e violento. Come ogni cosa insensata di questo libro, però, specifichiamo: Ryle picchia soltanto Lily. A quanto pare lei lo ispira particolarmente, perché, oltre a lei e ai pezzi di arredamento, non sembra essersela mai presa con altri.
      Mi sembra necessario concludere questa recensione, fin troppo lunga, specificando: io da questo libro non mi aspettavo grandi cose. Avevo capito il genere e sapevo che non si sarebbe rivelata una lettura profonda, ma ci sono un sacco di Young Adult o New Adult che sono piacevoli e simpatici da leggere, e così non è stato per It ends with us, da cui invece, visti i numerosi TikTok che lo acclamano, mi attendevo di più.

Voto: ☆☆1/2

Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? È stato deludente anche per voi, o invece lo avete apprezzato nonostante tutto?

Nessun commento:

Posta un commento