mercoledì 12 giugno 2024

Recensione: The bridge kingdom di Danielle L. Jensen

 Buongiorno a tutti! Oggi torniamo con una recensione di un libro che, ahimè, ha deluso in pieno le mie aspettative, e che anzi, mi ha fatto rimpiangere tanti altri libri dello stesso genere che invece mi erano piaciuti! Visto ovunque, e ovviamente come al solito non mi sarei dovuta fidare, The bridge kingdom è un'accozzaglia di situazioni prese da altri romanzi dello stesso genere e personaggi profondi quanto un pezzo di legno!


Titolo: The bridge kingdom
Autrice: Danielle L. Jensen
Editore: Queen Edizioni
Data di uscita: 16 giugno 2023
Prezzo: 17,90€
420 pagine

Lara, principessa guerriera addestrata in isolamento, è guidata da due certezze. La prima è che re Aren del regno del ponte è suo nemico. La seconda è che sarà lei a metterlo in ginocchio. Unica via d’accesso e di commercio in un mondo devastato dalle tempeste, il regno del ponte arricchisce sé stesso e impoverisce i suoi rivali, compresa la patria di Lara. Così, quando viene mandata in sposa con il pretesto di portare la pace, Lara è pronta a fare qualsiasi cosa per rompere le sue impenetrabili difese. E le difese del suo re. Tuttavia, mentre si infiltra nella sua nuova casa e acquisisce una comprensione sempre più profonda della guerra per il possesso del ponte, Lara inizia a chiedersi se lei sia l’eroina o la nemica. E quando i suoi sentimenti per Aren si trasformano da gelida ostilità a feroce passione, deve scegliere quale regno salvare... e quale distruggere. The Bridge Kingdom è un fantasy seducente perfetto per i fan di From Blood and Ash e A Court of Thorns and Roses.


Premessa: ho letto questo libro, che avevo in lista già da un po', per fare ricerche sul genere per un libro che sto scrivendo io. Allora ho raccolto i titoli più promettenti secondo vari siti e questo era in tutti! Potete capire la mia delusione, soprattutto se consideriamo che prima avevo letto The winter king, altro libro dello stesso formato ma molto migliore, nonostante nettamente meno famoso!
Il libro si apre con una sorta di ultima cena di Lara, la protagonista, e le sue undici sorelle: solo una di loro verrà scelta da dare in moglie a re Aren, sovrano di Ithicana, detto anche regno del ponte. Vediamo le sorelle di Lara finire avvelenate perché lei decide di essere la spia per suo padre, il re di un altro regno, Maridrina, ma ovviamente lei è buonapuraperfetta e non le ha uccise veramente, anzi le ha salvate: sicuramente suo padre Silas avrebbe ucciso anche le altre ragazze non scelte, oltre ad aver ucciso i servitori e chiunque abbia avuto a che fare con le dodici durante la loro vita perché DEVE MANTENERE LA SEGRETEZZA!!!

Quindi Lara parte per sposarsi con Aren, ma in realtà farà da spia a suo padre, o almeno è questo il suo scopo iniziale. Ammetto che amo le storie enemies to lovers e con i matrimoni combinati ma la gestione di questa trama è stata orripilante, una delusione totale. Lara è cresciuta come principessa guerriera perciò sa combattere, controllare le emozioni, medita, si allena... non fosse che è comunque una inetta ed incapace, come dimostra più volte nel corso della storia, e che si scioglie non appena Aren apre bocca. Cosa che potrei capire, se lui almeno fosse un personaggio profondo, o perlomeno caratterizzato, ma cosa sappiamo di lui? Ve lo dico io, niente. E' ovviamente bellissimo, alto, muscoloso, fatto con lo stampino, insomma, non fosse che ha la profondità emotiva di un foglio A4. Oltre ad essere anche lui un completo cretino, questo va detto.
E gli altri personaggi? Contorni, anche loro non caratterizzati, se non per il fatto che sono tutti ubriaconi, volgari, tutti usano parolacce anche con il loro re, bevono e ruttano e scorreggiano. Perché, a quanto pare, secondo l'autrice, una donna non può essere forte e femminile (le donne di Ithicana sono guerrieri), ma deve per forza comportarsi da uomo-scimmia. 

Il blog prende nuova vita!

 Che lunga assenza, la mia. Sono imperdonabile. Non starò a spiegare i motivi del mio essere scomparsa (anche se gravi), ma ammetto che negli ultimi mesi ho pensato spesso a questo angolino con rimpianto. Ciò che però non mi convinceva era il metodo con cui lo avevo gestito, così simile a quello con cui mi ero occupata del mio vecchio blog, tanti anni fa, che comunque aveva un discreto successo.